Pregrafismo d’autunno: cinque attività con il mais per la scuola dell’infanzia.

Come le attività manipolative favoriscono il pensiero divergente, la creatività e le competenze grafiche.
Pregrafismo alla scuola dell’infanzia, non solo quaderno.
Troppo spesso si ritiene che le capacità fino-motorie necessarie per sviluppare una buona competenza grafica, vengano esclusivamente dalla pratica precoce di attività come la pre-scrittura classica, fatta sul quaderno con astine, punti, linee e via discorrendo.
Lavorando da oltre trent’anni con gruppi di bambini e bambine dai tre ai sei anni, ho potuto osservare come, in realtà, queste competenze derivino da un insieme di esperienze diverse che portano i bambini a padroneggiare lo spazio foglio e le direzioni e li aiutano a gestirlo in modo efficace.
Competenze che non sono solo motorie ma anche e soprattutto emotive, costruite con la quotidiana pratica della cooperazione, della riflessione sul proprio operato e del lento sviluppo della fiducia in sé stessi e nelle proprie capacità.
Per questo motivo praticare, prima dell’approccio al quaderno vero e proprio, tutta una serie di attività manipolative e prettamente fisiche, aiuta la costruzione di quella fiducia nei propri mezzi, che favorisce e consolida la costruzione delle diverse competenze e di una positiva identità.
5 attività di pregrafismo con il mais per la scuola dell’infanzia.
In questi giorni di brillante autunno ci sono state regalate pannocchie di mais in quantità, così non abbiamo perso l’occasione per studiarne caratteristiche e consistenza, utilizzandole in molti modi differenti sia per giocarci, che per svolgere attività grafiche complesse.
Manipolazione libera del mais e attività grafico pittoriche, alla scuola dell’infanzia.
Un primo importante approccio all’uso del materiale è, come sempre, quello del libero utilizzo.
In questo caso il protagonista diventa il mais, utile per manipolare e giocare, servendosi dei sensi e del pensiero, con la libertà di utilizzare il tutto in modo autonomo.
L’insegnante offre uno stimolo e lascia che siano i singoli bambini e bambine a mettere in atto le loro personali strategie di apprendimento.
Quella dell’utilizzo libero e spontaneo dei materiali è forse la componente più stimolante e preziosa per il nostro lavoro di insegnanti; è in questa fase infatti, che si possono osservare le dinamiche di approccio all’apprendimento dei singoli bambini, i diversi stili cognitivi, le diverse reazioni di fronte alle difficoltà, le modalità di ciascuno per superare gli ostacoli o per condividere con gli altri scoperte e conquiste.
E’ nei momenti di lavoro autonomo che si costruisce nei bambini la consapevolezza di sé e dei propri mezzi, si cercano e individuano soluzioni, di fronte ai diversi problemi che la conquista di nuove competenze ci pone, si individuano relazioni che possono essere funzionali o, al contrario, di ostacolo al raggiungimento di un certo obiettivo, si pratica una costante valutazione del proprio percorso e di quello degli altri.
Sono convinta che nella proposta di attività costantemente preconfezionate, come l’utilizzo massiccio di stampabili, tutte queste sfumature del carattere, le abilità, le scoperte, le difficoltà, vengano meno o siano semplicemente oscurate e più difficili da portare alla luce.
Per tornare al nostro mais, l’attività di manipolazione libera può essere svolta offrendo ai bambini una vasca e semplici contenitori per i travasi, oppure si possono fornire diversi contenitori di varie forme e dimensioni da utilizzare liberamente.
A tutte queste cose, io ho aggiunto anche pannocchie parzialmente sgranate e tutoli, che alcuni bambini hanno utilizzato semplicemente per mescolare e altri in modo più creativo e inusuale.
Un’altra componente importante della sperimentazione libera di un materiale, è costituita dall’osservazione e dall’imitazione: i bambini e le bambine infatti, mentre manipolano, osservano sempre anche quello che fanno i compagni e, in questo modo, si aprono costantemente a nuove scoperte.
Dopo la manipolazione e il gioco libero, soprattutto per i più piccini, un uso divertente e creativo del mais, è stato quello di utilizzare pannocchie e tutoli per stampare con gocce di tempera nei colori prettamente autunnali.
Ho proposto questa attività in più giorni e per farlo, ho lasciato prima cadere alcune gocce di tempera sui fogli dei singoli bambini, poi ho chiesto loro di utilizzare, inizialmente la pannocchia e, in un secondo momento il tutolo, per stampare, ruotandoli e rotolandoli nella tempera.
La proposta è stata gratificante, sia per i risultati grafici che per il movimento in sé, che richiede attenzione e intenzionalità ma lascia spazio anche al divertimento.
Esercitare la presa a pinza alla scuola dell’infanzia.
Usare pollice e indice intenzionalmente per granare il mais.
Il primo approccio al mais è stato per i bambini l’incontro con le pannocchie e dopo la sorpresa iniziale, la prima e più immediata attività che si può svolgere è la sgranatura.
La semplice azione di togliere le cariossidi dal tutolo, risulta insolita e divertente, ma è anche molto impegnativa e proficua, perché attiva la coordinazione oculo-manuale e sviluppa in modo deciso la presa a pinza.
I bambini infatti provano a svolgere questa attività in modi diversi, ma comprendono in fretta che il modo più efficace per raggiungere il risultato desiderato, è utilizzare pollice e indice con quanta più precisione ed intenzionalità possibile.
Anche i più piccoli, che talvolta hanno ancora una prensione a pugno chiuso dello strumento grafico, hanno svolto questa attività con impegno, traendone stimoli e benefici.
Un gioco per rafforzare la presa a pinza: raccogliere le cariossidi con mollette da bucato.
Altra attività impegnativa ma importante, che aiuta a migliorare la presa a pinza, a rafforzare la muscolatura delle dita e il loro uso intenzionale è giocare a prendere e spostare piccoli elementi, come le cariossidi, con una molletta da bucato.
Le mollette possono essere utilizzate in entrambe le direzioni, pinzando cioè in modo classico, oppure al contrario, utilizzando le code della molletta.
Solitamente lascio che i bambini e le bambine familiarizzino con lo strumento e possano usarlo liberamente per provare a raccogliere, solo dopo, innalzo l’asticella della difficoltà, chiedendo loro di provare ad utilizzarlo al contrario.
Si rendono conto subito che è più complicato e faticoso ma ci provano e, spesso, anche chi non è ancora pronto insiste e si esercita.
Per questa attività sono necessari:
- una vasca o contenitore capiente, riempito con una buona quantità di mais
- tappi di plastica di recupero
- mollette da bucato
Il gioco consiste nel recuperare i tappi dalla vasca piena di mais, utilizzando le mollette come richiesto.
Come indicazione si può proporre al singolo bambino di recuperare un numero preciso di tappi e successivamente, si può passare al gioco di squadra e vedere chi ne recupera di più.
Per un’attività ancora più precisa, di vero e proprio pregrafismo, si può chiedere ai bambini e alle bambine di procedere posando le cariossidi su linee prestabilite, utilizzando prima le dita e successivamente le mollette.
Dopo aver provato e giocato per un tempo congruo, noi abbiamo deciso di incollare i chicchi sul foglio con la colla vinilica, per lasciare traccia dell’attività e condividere con i genitori quanto sperimentato.
Un’attività creativa e stimolante: il disegno libero con il mais.
Un altro utilizzo grafico del mais è quello di servirsene, usando le dita o le mollette, per disegnare liberamente.
Questa attività, solo apparentemente semplice, è utile non solo per esercitare la presa a pinza, ma aiuta anche a spostare il focus da attività predefinite, come la precedente, ad attività che richiedano un uso più creativo e personale della progettualità e del movimento.
Spesso quando si propone un uso libero ma mirato del materiale, per alcuni bambini e bambine, può sorgere la difficoltà di trovare una strada personale, per aiutarli a superare questo ostacolo e per stimolarli a superare l’abitudine all’esecuzione di compiti prestabiliti è importante procedere anche facendo proposte che richiedano creatività, flessibilità e uso del pensiero divergente.
Attività di pregrafismo e logico matematiche con il mais.
Colore, consistenza, peso, misura sono tutte caratteristiche osservabili e misurabili, che il mais ci permette di sperimentare anche con una semplice manipolazione libera.
Se lasciati liberi di manipolare con il materiale e qualche contenitore, i bambini e le bambine, sperimentano le quantità, le posizioni nello spazio e i concetti topologici: tanto e poco, sopra e sotto, la posizione verticale e quella su un piano inclinato, il movimento circolare e quello alto-basso.
Quantificare, contare, raggruppare sono altre azioni facilmente praticabili, sia in modo spontaneo che su richiesta, con semplici attività grafiche come quelle qui esposte.
Per esempio: conta cinque chicchi e posizionali sul foglio in modo che rimangano distanziati, poi traccia cerchi attorno ad ogni chicco.
Oppure: conta dieci chicchi e traccia una linea continua che li aggiri, utilizzando tutti i diversi colori che hai nell’astuccio.
Queste sono solo alcune delle attività vissute questa settimana usando il mais ma, come vedi, le possibilità di utilizzo di questo materiale naturale e poco costoso, sono pressoché infinite.
Proporre il mais, in autunno alla scuola dell’infanzia, permette di sperimentare in molti modi, favorendo o consolidando tante competenze complesse, fino-motorie, grafiche ed emotive.
Se queste attività ti sono piaciute condividile con altri e se hai richieste o attività divertenti da segnalarci, scrivimi.
Per approfondire leggi anche: Pregrafismo e grafomotricità alla scuola dell'infanzia.
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